COSA C'E' NEL SANGUE DEI VACCINATI?

1 year ago
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COSA C’È DAVVERO NEL SANGUE DEI VACCINATI?

Ci sono ricercatori e scienziati in ogni angolo del mondo che stanno analizzando il sangue dei vaccinati. C’è chi, come il dott. Franco Giovannini, esegue esami con microscopio in campo chiaro e in campo oscuro da 34 anni e afferma di non aver mai visto le strutture che vede da due anni a questa parte nel sangue di persone vaccinate, e c’è poi chi usa il microscopio elettronico ( più potente capace di vedere nell’infinitesimamente piccolo) che osserva per la prima volta anche lui, sostanze estranee alla biologia umana e che afferma si tratti di grafene. Ora la parola grafene a molti giornalisti e medici “da tv” fa ridere e la prima cosa a cui il loro pensiero va è il cartone animato di Goldrake, il robot gigante guidato dal principe Duke Fleed, fuggito dal lontano pianeta Fleed, molto famoso negli anni 1978 etc. etc. Questi personaggi si stringono la pancia dalle risate quando ricercatori, scienziati o altri giornalisti, dicono loro che il grafene è nel corpo umano, non solo ridono ma insultano pure queste persone, dando loro dello sciamano nelle migliori delle ipotesi, e in ogni caso, sempre, li zittiscono in coro dicendo che la loro è fantascienza. Ebbene il grafene è in realtà un materiale molto usato proprio per le nuove nanotecnologie ed il suo impiego non è affatto fantascienza ma scienza da almeno 20 anni.
Vi consiglio di guardare la video-intervista sino alla fine, dove potrete averne la prova.
Per il resto penso e ritengo che la scienza tutta dovrebbe avere il coraggio di confrontarsi, ogni tesi supportata e creata con metodologia scientifica dovrebbe essere considerata, studiata, analizzata. E insieme gli scienziati dovrebbero dare delle risposte.
Chi ha scoperto e realizzato i vaccini anticovid e al contempo ne ha impedito ad altri scienziati di analizzarne ad oggi il contenuto non doveva essere assecondato dai Governi. Pretendere di inoculare milioni di persone senza che nessuno scienziato verificasse la nuova tecnologia, analizzandola è per me già un crimine. Impedire alla scienza di confrontarsi su un siero nuovo, mai testato prima, non è scienza è prepotenza.
I governi dovrebbero accertarsi che i trattamenti, tanto più se resi obbligatori, siano davvero sicuri ed efficaci, per esempio attraverso un gruppo di ricerca senza conflitti di interesse ( ce ne saranno ancora di ricercatori indipendenti?), che dopo averli studiati ed analizzati, si assumessero la responsabilità di dichiarare non solo i farmaci-sieri sicuri ed efficaci ma almeno, come condizione necessaria e preliminare che ne accertassero nel contenuto l’assenza di sostanze esogene, estranee, non note: era chiedere troppo? E’ chiedere troppo?
Ad maiora

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