La fine dei confini

2 years ago
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"La risposta data dai vertici, ma ormai che permea sempre più anche le masse, è che bisogna distruggere. Bisogna distruggere il benessere, l'industria, i consumi energetici, lo stile di vita materiale, la cultura, la differenza tra i sessi, tutto.
"Siamo in un periodo di crisi massima. La crisi materiale è sicuramente conseguenza di una crisi culturale che va a colpire le basi non solo delle culture stratificate, consuetudinarie della popolazione, ma proprio la capacità stessa di ragionare."
"Tutti i fenomeni che oggi ci presentano come fenomeni oggettivamente urgenti, pericolosi e quant'altro, sono in realtà tutti fenomeni politici. Tutto ciò che è stato fatto in nome di questa emergenza è tutto politico."
"I nostri antagonisti sanno unicamente distruggere. Fanno tabula rasa di un sistema che è votato alla distruzione, perché votato a trascinare un'aspirazione all'infinito, nella finitezza. Si arriva a distruggere quando non si riconosce che esista una fine."
Oggi la cosa più evidente è la fine dei confini: globalizzazione, abbattere i muri, governi trasnazionali, aziende multinazionali, agende globali. Fine del confine biologico (gender), umano (transumanesimo), religioso (ecumenismo).
"Da troppo tempo la nostra civiltà ritiene normale che la nostra corsa, come individui e società, non debba avere un traguardo. E quindi il traguardo è la corsa stessa, che poi è il senso dell'ideologia del progresso. Questa è una malattia mentale."
"Tecnica e tecnologia sono sempre esistite e riflettono la volontà dei progetti dell'umanità nella storia. Se oggi abbiamo delle tecnologie oppressive, è perché abbiamo delle idee oppressive. Se abbiamo delle tecnologie disumane è perché siamo diventati una società disumana"
"Questa digitalizzazione porterà, almeno nelle intenzioni, all'occhio di Sauron. E forse ci siamo già. Ma perché? È perché esiste Sauron, non è chiaramente perché esiste la digitalizzazione."
"La mia definizione di modernità è la pretesa tragica - e oggi tragicomica - di portare l'infinito nel finito. Tutte le scemenze che ci propinano sono vissute con un atteggiamento religioso. Siamo in un epoca di superstizione, e quindi di idolatria assolutamente sistematica"

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