L’Italia e i fondi alla guardia costiera libica - 20220912 - Pangea Grandangolo Dentro la Notizia

1 year ago
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Notiziario di Pangea Grandangolo per il canale tv Byoblu andato in onda il 12/09/2022 sulla situazione in Libia e l’uso dei fondi per la guardia costiera libica che abbiamo donato.
Draghi, a chi sono finiti i 12 milioni per il governo di Tripoli?
Lo scorso fine luglio, il governo dimissionario Draghi con voto del Senato ha stanziato 11 milioni 884 mila euro per la Guardia Costiera Libica. In realtà diverse voci autorevoli in Libia denunciano come i fondi inviati dall’Italia non siano spesi dal governo di Tripoli esattamente per gli obiettivi ufficialmente stabiliti.
Lo ha denunciato ad esempio Breka Beltamar, capo della Commissione per la società civile libica e lo ha ribadito recentemente Yousef Al-Aquory, capo della Commissione affari esteri del parlamento di Tobruk: “Il governo di Tripoli è un governo de facto - afferma quest’ultimo-, non è soggetto all'autorità del parlamento e quindi non c'è alcun controllo su di esso, e non c'è alcuna garanzia che questi fondi vengano destinati agli obiettivi per i quali sono stati stanziati, ed è molto probabile che questi stanziamenti finiscano a partiti e gruppi armati sospetti”.
In poche parole, il governo insediato a Tripoli, privo della fiducia del parlamento e quindi di legittimità, riceve fondi da governi occidentali che poi non spende secondo quanto dichiarato, ma li reinveste in armi e milizie per difendere militarmente la capitale, essenziale per gestire la Banca centrale libica e il saccheggio del petrolio.
Le testimonianze sopraccitate, mostrate all’interno della trasmissione, sono state raccolte da Michelangelo Severgnini, regista e scrittore, ospite in studio, autore del film “L’Urlo”, ora diventato anche un libro pubblicato da LAD Gruppo Editoriale, che sarà presentato nei prossimi giorni a Bari, Roma e Milano.
Questa denuncia, che smaschera dieci anni di politiche di guerra italiane in Libia, indica nei fondi per la Guardia Costiera e più in generale per il contrasto alla migrazione, quei canali attraverso cui i governi italiani hanno finanziato la guerra in Libia al fine di sfruttarne le risorse.
Il libro “L’urlo” è il risultato di una ricerca lunga quattro anni, documentata attraverso decine di interviste a libici e migranti-schiavi in Libia, a disposizione anche nella versione originale attraverso codici QR presenti nel libro.
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