Paolo Ferraro: mafia, massoneria e pedofilia

1 year ago
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Paolo Ferraro: Ecco il discorso che i poteri forti non gli hanno mai perdonato.

"Bisogna informare il paese e far sapere agli italiani...
Noi siamo un paese di confine: stragi, eversione, uccisione di magistrati per bene... hanno caratterizzato gli ultimi 30 anni la storia di questo paese ma nessuno ci ha detto un perché...
Adesso lo dice un magistrato che ha pagato un prezzo per essersi messo contro i poteri forti.."

MAFIA
"Falcone e Borsellino sono morti perché partendo dalla ricostruzione della cupola mafiosa, attraverso dati internazionali, meccanismi di analisi finanziarie, attraverso le dichiarazioni di Buscetta, attraverso un'analisi complessa erano arrivati ad individuare un grumo deviato, una grande organizzazione criminale internazionale, una realtà associativa sovranazionale, avevano costruito la fattispecie del 416 Bis, avevano chiesto ed ottenuto la Direzione Nazionale Antimafia, FURONO UCCISI PERCHÉ QUEL LIVELLO DI CONTRAPPOSIZIONE DELLO STATO A QUESTE DERIVE E OLIGARCHIE SOVRANAZIONALI, NON ERA COMPATIBILE COL PROGETTO CHE DOVEVA CONTROLLARE GLI STATI DEL MEDITERRANEO E L'ITALIA."

MASSONERIA
"Sono concreti poteri militari, concreti poteri oligarchici finanziari, concrete stategie che vedono insieme associazioni criminali di base e ALTRE ASSOCIAZIONI UGUALMENTE CRIMINALI CHE IO CHIAMO TRANQUILLAMENTE ED AFFETTUASAMENTE MASSONERIE....
Poteri forti che collaborano tra loro, caste che aderiscono ad un progetto di dominio che poi si è collocato nel nostro paese come voi avete visto tutti quanti."

PEDOFILIA
"QUESTO È IL PAESE DEI 9000 BAMBINI SPARITI...
QUESTO È LO STESSO PAESE DOVE C'È IL FORTETO, UNA COMUNITÀ GIOVANILE DOVE IN REALTÀ SI PRATICA LO GNOSTICISMO A SFONDO SATANISTA, SI EDUCA ALLE VIOLENZE SESSUALI RIPETUTE E DI GRUPPO, SI EDUCA AL VALORE DELL'OMOSESSUALITÀ E NON DELL'ETEROSESSUALITÀ, QUESTA COMUNITÀ VIENE 'SPONSORIZZATÀ ED APPOGGIATA PER 40 ANNI DA INTELLETTUALI DI SINISTRA, DA BANCHE CHE FANNO RIFERIMENTO SEMPRE A CERTE AREE POLITICHE...

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La storia del Forteto, la fattoria degli orrori di cui non si doveva parlare
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Sulle ceneri della rivoluzione culturale del ’68, due hippy toscani, Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi fondano una comunità agricola che accoglie in affido bimbi disagiati. Diventerà un’eccellenza educativa toscana e baluardo della nuova Sinistra. Ci vorranno 30 anni perché il suo fondatore mostri il suo vero volto, tra stupri di minori, percosse e violenze psicologiche.
Oggi il Forteto è una fiorente cooperativa agricola toscana a pochi chilometri da Firenze. Tra le mura della fattoria di Vicchio dove stagionano i formaggi e si distillano oli, un tempo paurosamente vicino hanno albergato storie di orrori di cui si è volutamente taciuto. Per la dolosa rinuncia delle istituzioni a ogni forma di controllo, per la cecità di un sistema malato che ha fatto gli interessi degli orchi. E non solo.
La storia del Forteto

Tutto ha inizio nel 1977 a Farneto, piccolo comune in provincia di Perugia, dove 30 giovani occupano un casolare ai piedi delle colline. A guidarle sono due comunisti toscani, Rodolfo ‘Foffo’ Fiesoli, detto il ‘profeta’ per i suoi discorsi ispirati e Luigi Goffredi, ‘l’ideologo' noto per le sue pionieristiche teorie ‘gender’. Ex sessantottini, hanno in mente di fondare una comunità pastorale che viva del lavoro della terra e segua un percorso esistenziale improntato al rifiuto dei legami biologici e alla ricerca della famiglia ‘alternativa’. Da comune hippy, la comunità diventa presto Cooperativa emergendo come eccellenza economica nel settore caseario. Si sposta a Vicchio, nel Mugello, in una grande fattoria da 500 ettari.
Il Forteto e il Mostro di Firenze

Nelle campagne dove il Mostro di Firenze semina morte, le coppie del Fortéto seminano benessere. Le teorie sulla famiglia, apprezzate soprattutto dalla sinistra toscana, guadagnano alla cooperativa la fiducia del Tribunale per i minorenni che alle coppie del Forteto, tutte rigorosamente senza figli, inizia a concedere l’affidamento di minori provenienti da situazioni di grande disagio che nessun altra struttura accettava di accogliere. Al Forteto, ad applaudire l’operosa convivenza di tante persone, arrivano anche le istituzioni locali e nazionali, e Fiesoli viene acclamato come il nuovo don Milani. Nel 1978, appena un anno dopo la nascita della comunità, sul leader e il suo braccio destro Goffredi, si abbatte una denuncia infamante: maltrattamenti, corruzioni di minore e atti di libidine violenta (per il solo Fiesoli). L’intellighenzia della Sinistra toscana insorge contro l’inchiesta del pubblico ministero, Carlo Casini. Sono in molti a pensare che Fiesoli sia stato ‘punito’ per le sue teorie alternative alla famiglia tradizionale. Tra questi si schiera anche il presidente del Tribunale di Firenze, Gian Paolo Meucci che, dopo il ritorno di Fiesoli in comunità gli assegna l’affido di un bimbo down. Un gesto di stima che vuole lavare via le macchie dalla reputazione del Forteto, ma lascia perplessi molti.

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