Vado al lago - 27 km

4 years ago
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Il lago Albano, noto anche con i nomi impropri di "lago di Castel Gandolfo" o "lago di Albano", è un lago vulcanico situato in provincia di Roma nell'area dei Castelli Romani, sui Colli Albani.
Di forma quasi circolare, sulle sue coste si trovano importanti resti archeologici preistorici e romani, come il Villaggio delle Macine, l'emissario artificiale ed i ninfei dorico e del Bergantino, quest'ultimo parte integrante del complesso della villa albana di Domiziano.Presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960.Le pendici vulcaniche del Monte Cavo (949 m) dividono il lago Albano dall'altro lago vulcanico del complesso, il lago di Nemi. Comunque i due crateri di Albano e di Nemi sono soltanto i più recenti edifici vulcanici di una lunga ed antica serie.Entrambi si trovano ai bordi del complesso vulcanico dei Colli Albani, il Vulcano Laziale identificabile dall'edificio Tuscolano-Artemisio. I limiti della zona vulcanica sono delimitati da un grande cerchio che, partendo da Albano Laziale, passa per Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Marino, Grottaferrata, Rocca Priora, Velletri e Genzano di Roma.Durante la fase terminale dell'attività vulcanica, l'incontro tra masse di magma e falde acquifere favorì la formazione di numerosi laghi, dei quali il lago Albano ed il lago di Nemi sono gli unici rimasti fino ad oggi.L'attività eruttiva è cessata o in stato di quiescenza da millenni. Alcuni studi hanno ipotizzato che le ultime eruzioni potessero datarsi a circa 5000 anni fa, con fenomeni di ribollimento e tracimazione del lago e conseguenti devastanti lahar su tutta la piana di Ciampino. Oggi è ancora possibile registrare fenomeni vulcanici sia pure di entità modesta, emanazioni gassose tossiche, deformazioni del suolo e frequenti piccoli terremoti spesso in sciami (alcuni dei quali distruttivi in passato).Il massiccio dei Colli Albani è costituito in gran parte da materiale vulcanico, che assume diversa consistenza e diversa denominazione a seconda della zona di provenienza. Nell'area tuscolana, ad esempio, si trova un tipo di tufo detto pietra sperone del Tuscolo, così chiamato perché compone l'omonima altura; altrove, nella Valle Latina, abbonda il tufo; tra Marino, Ariccia ed Albano Laziale si scava una pietra chiamata peperino (le cave più celebri della zona erano quelle di Marino, dismesse nel secondo dopoguerra); si trovano anche selce e pozzolana.
I bordi interni del cratere occupato dal lago sono formati da detriti di falda. Specialmente nel versante orientale sui bordi si trovano dei valloni scoscesi chiamati "pentime", scavati dall'acqua proveniente dal sovrastante Monte Cavo. Recentemente (2000-2001 e 2010-2011) sono stati compiuti lavori di sistemazione del tracciato di uno dei fossi scavati dall'acqua, quello di Pentima Stalla, per evitare le frequenti inondazioni invernali.
La spiaggia del lago, invece, è formata da ghiaia ed argilla alluvionale recentemente sovrapposta al riempimento non affiorante, databile al pleistocene. La sabbia è caratterizzata dal colore nero cenere, che dimostra l'origine vulcanica delle rocce da cui proviene.
Il lago Albano possiede una forma singolare nel panorama dei laghi vulcanici. Questi in genere sono circolari, e presentano dolci pendii formati da anelli concentrici di roccia vulcanica: si pensi ai laghi di Bolsena, di Bracciano, oppure ai vicini laghi prosciugati dei Colli Albani, antichi crateri secondari del Vulcano Laziale, come Vallericcia, Valle Marciana, il Laghetto di Pavona.
Albano invece presenta la forma di un ovale allungato con asse maggiore in direzione NO-SE, pendii ripidissimi sul versante meridionale e più dolci, ma sempre scoscesi, a settentrione.
Lago Albano e Monte Cavo
Questa forma anomala sarebbe dovuta all'origine complessa del cratere del lago Albano, originato da almeno cinque diverse esplosioni. Per inciso, anche il lago di Nemi, per molti versi considerato "gemello" di quello Albano, presenta una forma caratteristica ed anomala, "ad otto", poiché almeno due in quel caso furono le esplosioni che lo originarono.
Quanto alla ripidezza delle pareti del cratere accentuata nella parte meridionale, si spiega con l'intersezione tra l'esplosione e la sovrastante colata lavica prodotta da un edificio ben più grande, quello cosiddetto delle Faete. A settentrione invece l'esplosione trovò meno materiale sopra di sé, perché non c'era nessun cratere vulcanico in quella zona, ma solo colate laviche di altri edifici.
L'unico emissario, artificiale, non è più attivo. La superficie del lago è situata a circa trecento metri di altitudine. Tra gli anni sessanta e il 2014, il livello delle acque si è abbassato di 5 metri. Il fenomeno viene attribuito sia a cause naturali sia al consumo d'acqua: la notevole antropizzazione e lo sviluppo dell'agricoltura intensiva avrebbero comportato un sovrasfruttamento della falda acquifera albana.

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