I grandi capitali si accaparrano la terra di Bill Gates
Già da anni è il più grande proprietario di terreni agricoli negli Stati Uniti, ma non ha intenzione di fermarsi. È infatti di pochi giorni fa la notizia che Bill Gates ha deciso di acquistare altri 850 ettari di terreno in Nord Dakota nonostante le proteste della comunità locale. Il più famoso dei filantropi non è però un’eccezione, anzi. L’accentramento dei terreni agricoli nelle mani di pochi grandi proprietari è una tendenza che viene da lontano, e i recenti sconvolgimenti economici e geopolitici sembrano addirittura averla accentuata.
A fare i conti ci ha pensato il 5º Rapporto sull’accaparramento della terra presentato a Roma dalla FOCSIV, la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato. I numeri sono ricavati dalla banca dati di Land Matrix e indicano come negli ultimi 20 anni i grandi capitali abbiano acquistato oltre 90 milioni di ettari di terra, una superficie equivalente alla somma di Italia, Austria, Svizzera, Germania, Danimarca e Benelux.
Alcuni paesi sono più coinvolti di altri da questo fenomeno, e in cima alla lista c’è il Perù, che da solo copre oltre 1/6 della quota totale di terreni ceduti. Seguono a distanza Brasile, Argentina e Indonesia, mentre a farla da padrona in Europa è l’Ucraina, paese che non a caso ha la più alta percentuale di terreni coltivabili in tutto il Vecchio Continente. Il rapporto mostra in questo senso come, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, i grandi investitori del paese slavo abbiano trovato facilmente il modo di aggirare le leggi per costringere molti contadini a cedere i propri appezzamenti per cifre irrisorie.
La FOCSIV spiega inoltre come la guerra non abbia affatto rallentato il fenomeno. Sono invece proprio i periodi di conflitto e di emergenza economica a permettere ai grandi investitori di appropriarsi di terre fertili e di risorse minerarie strappando accordi difficilmente realizzabili in condizioni più stabili. Dietro una crisi, d’altronde, c’è sempre un’opportunità , anche se a trarne vantaggio sono poi sempre i soliti noti.
Oltre ai conflitti e alle emergenze di vario tipo, dal rapporto della FOCSIV emerge anche un altro elemento capace di accelerare il passaggio di enormi quantità di terreni al grande capitale. Si tratta della digitalizzazione, che sta snellendo le procedure di acquisto degli appezzamenti venendo così incontro agli interessi dell’oligarchia globale, che spesso e volentieri sottrae terreni a piccoli proprietari e a minoranze etniche calpestando diritti umani e distruggendo interi ecosistemi. Proprio per questo, i cittadini del Nord Dakota non hanno preso molto bene lo shopping realizzato nei giorni scorsi da Bill Gates nelle loro terre.
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