Belzebù, ritratto del potere.

4 years ago
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Negli anni '80 Sergio Bruni, cantante, musicista e artista di primaria importanza nazionale, presentò la canzone Belzebù in uno spettacolo della RAI.
Allora, come oggi, gli occupanti delle Poltrone furono spietati.
Sergio Bruni venne buttato nel dimenticatoio e ignorato per decenni.

Testo tradotto e armonizzato in lingua Italiana da G. Esse,
BELZEBU'
Non c’è spiffero di vento,
è cocente la Marina
ma stanotte a Mergellina
c’è qualcosa che non va.

Una nave a vele nere
che s’accosta lentamente,
con saette, lampi e tuoni
ora approda proprio qua.

Ma chi è? (3 v.)

Tra le fiamme rosse e blu
si stupisce la nostra città:
è sbarcato Belzebù.

Tra i Romani e i Saraceni,
gli Spagnoli, gli Angioini,
poi i Tedeschi e i Marocchini...
ci mancavi solo tu!
Spalancate le porte a Belzebù.

Un suo passo è mille metri,
con la voce altisonante,
mentre cadono i palazzi,
lui richiama tutti a sé.

Dalla bocca del Vesuvio
centomila diavoletti
se ne tornano scalciando
sulla coda “e’ Belzebù”.

Ma cos’è? (3 v.)

Se n’è andato Belzebù!
Se n’è andato davvero è così,
coi suoi figli Belzebù.

I Romani e i Saraceni,
gli Spagnoli, gli Angioini,
poi i Tedeschi e i Marocchini...
si allontanano laggiù...
Noi chiudiamo le porta a Belzebù.

Ma non sono assai convinto,
qui qualcuno si camuffa,
non è sceso nell’Inferno
e scorrazza giù in città.

E saranno pure in tanti,
attaccati alle poltrone,
sono diavoli e falsari,
proprio come Belzebù.

Vieni qua. (3 v.)

Torna in fretta Belzebù,
la città puoi salvar solo tu,
porta i diavoli con te!

E i Romani e i Saraceni,
gli Spagnoli, gli Angioini,
poi i Tedeschi e i Marocchini...
e i malvagi che sai tu!
Te li porti all’Inferno Belzebù.

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