Cosa vuole la minoranza lgbt?

1 year ago
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“IL PADRE si (rap)presenta come Persona decisamente eterosessuale e RIFIUTA CONTATTI EROTICI APERTI CON IL FIGLIO (il quale invece desidera «indifferenziatamente» e quindi desidera anche il padre), così COME GLI ALTRI MASCHI adulti, IN FORZA DEL TABU' ANTIPEDERASTA, RIFIUTANO RAPPORTI SESSUALI CON IL BAMBINO. In modo analogo, la madre e le donne adulte rifuggono dai rapporti sessuali con la bambina (anche se, in genere, esiste una maggiore intimità erotica tra madre e figlie/i che non tra padre e figli/ie). Inoltre, gli stessi rapporti sessuali e in particolare omosessuali tra bambini vengono repressi”. (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 pag 21).

“NOI CHECCHE rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, POSSIAMO AMARE I BAMBINI. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, POSSIAMO FARE L'AMORE CON LORO. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 pag. 55).

“D’altro canto, se la lotta per la liberazione dell’omosessualità si oppone decisamente alla Norma eterosessuale, UNO DEI SUOI OBIETTIVI E' la realizzazione di nuovi rapporti gay tra donne e uomini, rapporti totalmente alternativi rispetto alla coppia tradizionale, rapporti atti, fra l’altro, a un nuovo modo di generare gaio e di VIVERE PEDERASTICAMENTE CON I BAMBINI”. (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 pag 201).

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