Sessualità e tumore: ancora un tabù?

3 years ago
10

In questa diretta, affrontiamo il tema delicato del #tumorefemminile e dei suoi risvolti sulla sfera sessuale e sulla vita di coppia.
E ne parleremo con Karin Schena, una giovane donna che di se racconta questo:

"Nel 2017, a un anno dal mio trasferimento, ho scoperto di avere un tumore al seno: era marzo quando, durante la doccia ho sentito un nodulo piuttosto duro a ridosso del capezzolo destro. Ho capito subito che c’era qualcosa di anomalo. Al controllo ecografico la sentenza è arrivata immediatamente: cancro maligno al seno. Ho iniziato subito il percorso della malattia con svariati esami (alcuni molto brutti), per poi procedere con la mastectomia. Ma il peggio doveva ancora venire. È luglio quando arriva il risultato della biopsia e il primario di Oncologia mi informa che il mio tumore è di natura ormonale pertanto dovrò essere messa in menopausa iatrogena e dovrò sottopormi a 12 cicli di chemioterapia e 18 cicli di immunoterapia allo scopo preventivo contro una potenziale recidiva. Quel giorno piangerò versando tutte le lacrime del mondo. La menopausa indotta e la chemioterapia sono state due grossi macigni da affrontare entrambi legati alla sfera della mia femminilità. Con la prima ho dovuto rinunciare, tra gli altri, alla possibilità di considerare la maternità e con la seconda al vedermi una donna bella e a proprio agio con la propria immagine.
All’alba del giorno seguente immagino i cicli terapici come una maratona e inizio a pensare che la mia “corsa” verso il traguardo sarà segnata a tappe. Come nella corsa si accumulano km (+1, +2, +3, ecc.), così nella terapia avrei contato i cicli che mancavano al termine (-12, -11, -10, ecc.), premiandomi di volta in volta nel post terapia con un buon gelato. In quella fase della mia vita non conoscevo ancora la corsa e i suoi benefici ma, riguardando al mio passato, sorrido pensando che nella mia storia era tutto già scritto. È novembre 2019 quando ricevo una mail da Fondazione Umberto Veronesi che mi comunica di essere stata selezionata come Pink Ambassador. Essere una Pink Ambassador significa dare speranza alle donne che stanno combattendo ma significa anche iniziare a correre seriamente e ad allenarsi duramente per affrontare una mezza maratona. Correre mi ha permesso di tornare a sentirmi attiva e dinamica e di guardarmi allo specchio in un modo nuovo, scoprendo una Karin più bella, più tonica e in forma così come non era mai stata, neppure prima della malattia."

Con Claudia Baldini e Barbara Rachetti
***
**
*
Bio di Karin:
Pink Ambassador della Fondazione Umberto Veronesi.

-

👑 www.lartedelcomunicare.it
👑 https://www.facebook.com/lartedelcomunicare.cb
👑 https://www.instagram.com/lartedelcomunicare
👑 https://www.linkedin.com/company/lartedelcomunicare
👑 https://www.youtube.com/c/LArtedelComunicare

-

Il mio gruppo Telegram 👑 https://t.me/lartedelcomunicare

Loading comments...