I giovani e la scoperta della propria originalità
Monologo di Sergio Martella, psicologo, interpretato come improvvisazione nel film "Come mio figlio" di Gabriele Greco (2024), dedicato ai giovani emarginati nella riscoperta del proprio valore e della loro originalità, a partire dalla sofferenza stessa dell'adolescenza e dell'emarginazione sociale.
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La tecnologia 5G come arma di controllo
Interventi del convegno del 14 aprile 2024 presso il Museo Castromediano a Lecce:
Dr. Agostino Ciucci: Prerogative del sindaco in materia sanitaria e di tutela della salute.
D.ssa Ludovica Silvone: La geoingegneria in puglia.
M.llo A.M. Roberto Nuzzo: Il sistema delle radiofrequenze del 5G.
Dr. Sergio Martella: Il 5G come strategia di controllo biologico e cognitivo delle classi dominanti.
Modera Avv. M. Rosaria Faggiano
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AMLETO: l'inversione dell'interpretazione freudiana del parricidio.
L'Amleto di Shakespeare fu l'occasione per Freud per descrivere la dinamica affettiva del complesso edipico. Tuttavia l'interpretazione del parricidio nasconde risvolti ancora più interessanti e sorprendenti rispetto all'interpretazione che ne dà il padre della psicoanalisi. Sia nel mito greco di Edipo che nel dramma di Amleto la figura materna svolge infatti un ruolo di primo piano e di valore causale nella determinazione inconscia degli eventi. La percezione e le azioni di Edipo, come quelle di Amleto, non sono tanto motivate dalla relazione di conflitto con il padre e da una soggettiva ansia di ricongiungimento con la madre, come vorrebbe appunto l'interpretazione freudiana, ma dalla volontà incestuale e affettivamente egemone della madre, la vera protagonista delle azioni emotive dell'uomo, vettore causale affettivo di ciò che muove l'(emo)azione.
Nel mito greco questa volontà divina, bestiale e femminile è rappresentata dalla Sfinge, l'alter ego inconscio della madre Giocasta, che dirime appunto il destino umano e dirige i passi di Edipo.
Nel dramma di Amleto è la regina la vera responsabile del parricidio e dell'alienazione del destino del figlio; questo è chiaro fin dalle prime parole proferite dal fantasma del padre che appare ad Amleto. Il tentennare amletico del figlio, nel compito di vendicare il padre, non rappresenta dunque una identificazione con lo zio aggressore - come ipotizza Freud - ma esprime tutta l'impossibilità del figlio di rivolgersi contro la madre uxoricida senza dover colpire anche se stesso, in quanto legato da una relazione di identità primaria con la madre medesima. Infatti, il compimento del dramma si attua solo quando alla morte di Amleto si aggiunge anche la morte della stessa regina Geltrude.
L'errore freudiano fa parte strutturale del modello affettivo ebraico che, pur essendo matrilineare (cioè diretta espressione dell'identità materna come innominabile causa divina), è purtuttavia la religione dei padri: il padre è la legge, ed è sempre il dio matrilineare che "dà le leggi a Mosè", cioè gli attribuisce questa funzione. Per gli ebrei il padre assume dunque tutta la visibilità autoritaria della fede e ne costituisce anche l'elemento di conflitto nel ricambio generazionale (pasto totemico).
In definitiva l'inversione del complesso di Edipo comporta la riscoperta della volontà materna come motore del parricidio edipico e del fallimento del ruolo del figlio perso nella sconfitta e nella dipendenza. Parricidio, incesto e figlicidio rituale sono le espressioni in cui si manifesta la Dea Madre o la Grande Madre Terribile dell'accezione junghiana. Come per le Baccanti o le Menadi assassine, la tradizione matriarcale, che fu di Gea e della Sfinge, si dipana via via fino alle propaggini giudaico cristiane (dal Diluvio alla Shoah) e all' odierna teocrazia transumanista di Matrix.
A cura di Sergio Martella, psicoanalista.
20 Novembre 2015 Lecce, Liberrima "All'ombra del barocco"
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LA BANALITA' DEL MALE: IL RAZZISMO EBRAICO
LA BANALITA' DEL MALE: I CONIUGI TULLIA E BRUNO ZEVI CHE AFFERMANO LA NECESSITA' DI CONSERVARE LA PUREZZA DELLA RAZZA EBRAICA EVITANDO I MATRIMONI MISTI. Intervista di Enzo Biagi.
Considerando la religione una questione genetica e non educativa e culturale neanche si accorgono di coltivare gli stessi principi razziali che sono alla base del nazismo.
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SORELLE, PLURALE FEMMINILE
"Sorelle. Plurale femminile" affronta il tema della psicologia del mondo femminile nella sua particolare e molteplice forma gruppale, a tratti gregaria e condivisa, a tratti conflittuale nelle relazioni tra donne. Una psicologa tutta ancora da indagare, molto diversa dalle dinamiche identitarie del maschile. Alla presentazione partecipano il conduttore Sergio Martella curatore anche della rassegna, Amelia Sielo già nota e apprezzata esponente del movimento culturale e artistico salentino, e Anna Maria de Filippi coreografa e formatrice di qualche generazione di ragazze che hanno scoperto la propria identità espressiva nella danza. In particolare De Filippi ha prodotto recentemente una coreografia dal titolo "Sorelle" appunto; il suo contributo nel dibattito sarà molto interessante perché incentrato sul rapporto di conflitto-affetto nelle relazioni famigliari.
Altro oggetto di riflessione sul tema sarà il testo di Laura Pigozzi "Sorelle. Il mistero di un legame tra conflitto e amore" edito dalla Rizzoli.
Come si può ben vedere il programma per il primo incontro della rassegna è ricco, originale e stimolante e avrà l'effetto di arricchire il clima costruttivo e di qualificato nel panorama leccese della divulgazione culturale e scientifica.
Inizia una nuova serie di incontri culturali e ricreativi presso la sala ristoro della Liberrima in Corte dei Cicala a Lecce. Il titolo della rassegna che prevede quattro incontri a scadenza mensile è: "Diamoci del Tè.
Incontri di analisi e confidenze letterarie
In Liberrima, all’Ombra del Barocco".
Una occasione per vivere in relax esperienze di approfondimento culturale di grande attualità e interesse.
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"LE PORGA LA CHIOMA" ANALISI E SIMBOLISMO DEI CAPELLI
La cura dei capelli ha sempre rappresentato uno specchio dell’anima e il grado di considerazione che donne e uomini hanno di sé. I capelli descrivono nelle varie forme la natura dei rapporti affettivi che la persona è disposta ad esibire come espressione di moda da porgere allo sguardo dell’altro. Ecco dunque che diviene di estremo interesse indagare quali siano realmente gli investimenti simbolici che sottendono a tutte le pratiche estetiche e comportamentali che riguardano questo importante atto estetico della persona. Psicologi ed esperti del settore hanno in comune la cura della testa dei loro clienti e, attraverso il linguaggio dei capelli, accedono direttamente al loro vissuto interiore, alle loro fantasie, alle confidenze personali, alla natura dei legami affettivi e allo stato d’animo che essi vivono ed esprimono nel modo più intenso ed evidente.
Nella suggestiva cornice del Complesso delle Antiche Rotte, nel panorama della Marina di Andrano, domenica 12 novembre 2023, dalle ore dieci in poi, si svolgerà un incontro dibattito su questo tema. Ci saranno video, riflessioni e performances creative, con l’intermezzo di un buffet aperitivo.
L’evento vuole anche offrire un esempio di “fare cultura” in forma divertente e comunque qualificata, in modo che la gente possa rivalutare l’importanza di semplici gesti quotidiani riscoprendo la centralità dei loro sogni, bisogni e aspirazioni di vita cogliendone gli aspetti significativi per il loro benessere.
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