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Tina Modotti, Maestra della fotografia
Adaneth - Arts & LiteratureUn documentario del 2022 con la regia di Dario Marani. Tina Modotti, nata a Udine nel 1896 e deceduta in circostanze 'poco chiare' a Città del Messico nel 1942 è stata tra le prime fotografe, non solo in Italia, ma nel mondo. Alla sua attività di fotografa ha affiancato per lungo tempo quella di attivista. In entrambe queste attività ha messo tutta se stessa.29 views -
Piranesi: Un illuminista inquieto
Adaneth - Arts & LiteratureUn documentario del 2021 per celebrare una figura centrale della cultura e dell'arte italiana ed europea del '700, sia dal punto di vista stilistico che culturale. Giovanni Battista Piranesi, detto anche Giambattista (Mogliano Veneto, 4 ottobre 1720 – Roma, 9 novembre 1778), è stato un incisore, architetto e teorico dell'architettura italiano. Le sue tavole incise, segnate da un'intonazione e una grafica drammatiche, appaiono improntate ad un'idea di dignità e magnificenza tutta romana, espressa attraverso la grandiosità e l'isolamento degli elementi architettonici, in modo da pervenire a un sublime sentimento di grandezza del passato antico, pur segnato da inesorabile abbandono. Prendendo spunto da rovine Romane e fondendo lo spirito barocco con il gusto neoclassico, Piranesi inventò anche carceri oscure e inquietanti, piene di anfratti e strumenti di tortura. Originale, onirico, dettagliatissimo e contorto: Piranesi è tutto questo e molto altro ancora. Le sue opere fecero scuola al suo tempo e continuano a farla anche oggi. Fonte d’ispirazione per molti, suscitano un senso di mistero e fascino irresistibile.Le sue acqueforti e le minuziose tavole che lo resero un archeologo ante litteram lo hanno reso celebre nel mondo facendolo divenire una figura centrale di tutta la cultura europea settecentesca. Note: This is a re-upload because of a better video quality.39 views -
Maxi+25 - Anatomia di un processo
Adaneth - History&PoliticsIl documentario di Rai Storia, Maxi+25 - Anatomia di un processo, realizzato appunto a 25 anni di distanza per ricordare la storica sentenza di primo grado del maxiprocesso di Palermo che il 16 dicembre 1987 condannò centinaia di uomini d’onore e svelò all’Italia i segreti della mafia siciliana. Il “mostro processuale”, come lo definisce Pietro Grasso memoria storica del processo, è lo spartiacque della storia siciliana, l'anno zero della lotta alla mafia e il primo avvenimento giudiziario divenuto evento televisivo. La genesi del processo, dall’istruttoria firmata da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dagli altri giudici del pool antimafia, all’aula bunker di Palermo appositamente costruita. Alcuni dati che sottolienano ancora di più la portata storica dell'evento: 22 mesi di dibattimento, 349 udienze, 474 imputati, 8000 pagine di verbale, 1314 interrogatori., 635 arringhe difensive, 900 testimoni, 200 avvocati penalisti, 600 giornalisti arrivati da tutto il mondo. Ma soprattutto 19 ergastoli e 2665 anni di carcere per i principali boss di Cosa Nostra. Protagonisti del processo sono i pentiti, su tutti Tommaso Buscetta, Salvatore Contorno. Testimonianze dalle quali sono emerse le prove decisive per incastrare Pippo Calò, Michele Greco, Luciano Liggio, i grandi padrini finalmente alla sbarra e uomini come Bernardo Provenzano e Totò Riina, condannati all’ergastolo benché latitanti. Ricorda il giudice Giuseppe Ayala: “La soddisfazione di vedere la mafia in faccia era pari al senso di responsabilità per il compito a cui eravamo stati chiamati”. Pietro Grassocosì ne sottolinea l'importanza: “Finalmente il mondo vedeva la mafia dietro le sbarre, e avrebbe visto condannati centinaia di mafiosi. L’impegno dello Stato, il sacrificio di tanti uomini, e il lavoro del pool di Falcone e Borsellino trovavano un riconoscimento giudiziario e una consacrazione alla storia”.38 views -
Un giorno in pretura | Gli omicidi Montana e Cassarà
Adaneth - History&PoliticsIn questa puntata si affrontano i casi di Giuseppe Montana e Ninni Cassarà, rispettivamente commissario e vicequestore di Palermo, uccisi a distanza di pochi giorni nel 1985. Tra i mandanti degli omicidi sono stati individuati nomi "eccellenti" di Cosa Nostra, come Totò Riina e Michele Greco. Paolo Borsellino, dopo la morte di Cassarà, ricordò una frase che il poliziotto disse davanti al corpo del collega Montana: "Siamo cadaveri che camminano", e di fatto tutti i protagonisti citati in questa storia hanno trovato una morte violenta. Il processo per gli omicidi di Beppe Montana e Antonino "Ninni" Cassarà del 1993 è stato un punto di arrivo delle indagini antimafia che ha portato all'individuazione di Totò Riina e Michele Greco come mandanti degli omicidi, grazie al lavoro di giudici come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, anche se i processi sono stati un'eredità della lunga lotta alla mafia. La sentenza di primo grado, emessa il 17 febbraio 1995, condannò i principali esponenti della "Commissione" di Cosa Nostra (Michele Greco, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Francesco Madonia) all'ergastolo in qualità di mandanti, con sentenza poi confermata nel 1998 dalla Cassazione. Nel 1996 i collaboratori di giustizia Calogero Ganci, Francesco Paolo Anzelmo e Giovan Battista Ferrante si autoaccusarono di aver fatto parte del gruppo di fuoco mafioso che compì l'agguato di via Croce Rossa, che si aggiunsero alle precedenti rivelazioni di Francesco Marino Mannoia e Salvatore Cancemi; il processo bis nei confronti di ulteriori mandanti e degli esecutori materiali si concluse nel 1998 con la condanna all'ergastolo di Antonino Madonia, Salvatore Buscemi, Giuseppe Calò, Antonino Geraci, Salvatore Montalto, Giuseppe Farinella, Raffaele e Domenico Ganci, Giuseppe Lucchese, Salvatore Biondino, Salvatore Biondo (classe '56), Salvatore Biondo (classe '57), Nicolò Di Trapani, Giuseppe e Vincenzo Galatolo e Giovanni Motisi mentre Calogero Ganci, Francesco Paolo Anzelmo e Giovan Battista Ferrante ebbero sedici anni di reclusione ciascuno poiché vennero riconosciute le attenuanti e lo sconto di pena per la collaborazione con la giustizia; Giuseppe Greco detto "Scarpuzzedda", Mario Prestifilippo e Giuseppe Giacomo Gambino vennero dichiarati non giudicabili in quanto morti prima del processo. La sentenza venne poi confermata in Appello e in Cassazione nel 2002, divenendo così definitiva.50 views -
Un giorno in pretura | Le Trame: Processo alla Mafia
Adaneth - History&PoliticsLo speciale di "Un giorno in pretura" è dedicato al Maxiprocesso contro la mafia, di cui viene proposto un eccezionale resoconto a partire dal dibattimento di primo grado, svoltosi tra il 1986 e il 1987 nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone di Palermo, fino al giudizio d'appello, ancora in corso al momento della trasmissione l'11 settembre 1989. Il processo si aprì in una situazione di enorme tensione e di grande attenzione mediatica. Cosa Nostra impose il silenzio militare fino alla sentenza, e il numero di omicidi si ridusse in modo considerevole. Con un apposito decreto del 6 febbraio 1986, furono nominati: due pubblici ministeri: Giuseppe Ayala e Domenico Signorino due presidenti: Alfonso Giordano e il supplente Antonio Prestipino due giudici a latere: Pietro Grasso e il supplente Claudio Dell'Acqua Il 10 febbraio 1986, tre mesi dopo l'ordinanza di rinvio a giudizio, il processo cominciò ufficialmente. https://www.wikimafia.it/wiki/Maxiprocesso_di_Palermo47 views -
Un giorno in pretura | Processo a Totò Riina
Adaneth - History&PoliticsProgramma TV 'Un giorno in pretura'. 1993. Mentre si sta celebrando nella Corte d'Assise di Palermo il processo per gli omicidi di Piersanti Mattarella, Michele Reina, Pio La Torre e Rosario Di Salvo, viene arrestato Totò Riina, accusato di essere uno dei mandanti. Il 1 marzo 1993 Riina si sottopone all'interrogatorio. E' la prima volta che si sente la sua voce.34 views -
Un giorno in pretura | Processo per i delitti politici a Palermo: Confronto Buscetta-Calò-Riina
Adaneth - History&PoliticsPuntata speciale del programma TV 'Un giorno in pretura'. Confronto tra Tommaso Buscetta, Salvatore Riina, Giuseppe Calò il 19 novembre 1993 al Processo per i delitti politici avvenuti a Palermo dal 1979 al 1982. Sono intervenuti: Giuseppe Calò (imputato), Salvatore Riina (imputato), Tommaso Buscetta (collaboratore di giustizia). Il Presidente della Corte è Gioacchino Agnello.44 views -
Giuseppe Verdi
Adaneth - Arts & LiteratureUn docufilm del 1999 con la Regia di Francesco Barilli.51 views -
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La Massoneria: Gli Illuminati del '700
Adaneth - History&PoliticsDal programma TV Atlantide di La7.44 views