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Come ben sapete non ho mai creduto alla favola del piromane che crea devastazione di proporzioni colossali. Ho sempre scritto che dietro i roghi c’è una regia criminale che arma (usiamo questo termine) dei professionisti del fuoco per far scoppiare incendi infernali di dimensioni pazzesche. In Sardegna come nel resto della penisola.

Il perché? Qui entrano in ballo più componenti tra politica e malaffare. È ovvio (esempio tipico del passato) che se dopo un incendio parte la campagna di rimboschimento allora chi ha interesse in tao senso fa bruciare il più possibile. Ma arriviamo ad oggi. Se parte (facciamo finta di nulla) un incendio, nelle arie colpite non si potrà più pascolare le greggi, ovviamente non si potrà più coltivare (un modo elegante per espropriare terre feritili ed accelerare il viaggio verso la carestia), e stavolta niente rimboschimento!

Non serve più! Ci sono interessi ben maggiori: “opere pubbliche necessarie alla salvaguardia dell’ambiente”. Ovvero? Sì a pale eoliche e fotovoltaico selvaggio.

Avete capito come funziona? Avete capito perché si moltiplicano in tutta Italia gli incendi (anche urbani?).

In conclusione sappiamo perfettamente che politica e business vanno a braccetto. Una nuova forma di clientelismo, tutto molto semplice e chiaro.

Normale, purtroppo.

In un periodo storico in cui l’attacco a tutto ciò che è green naturale è violentemente inaudito. Via gli alberi per far posto alle antenne 5G (fa più caldo, resta in piedi la narrazione della farsa climatica ed intanto friggono le persone con le onde elettromagnetiche). Era soltanto un esempio.

Infine

Ti impedisco di allevare, ti impedisco di coltivare la terra, spazio agli insetti, alle pale eoliche e ai pannelli fotovoltaici

Davide Zedda

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